regime-forfettario-tassazione-deteronazione-del-reddito-e-accesso

Determinazione del reddito, tassazione e accesso al Regime Forfettario 2021

Chi applica il regime forfetario determina il reddito imponibile applicando, all’ammontare dei ricavi conseguiti o dei compensi percepiti, il coefficiente di redditività previsto per l’attività esercitata (questa è una percentuale che va in base al codice ATECO della tua attività e serve per determinare il reddito imponibile forfettario).

Dal reddito determinato forfetariamente si deducono i contributi previdenziali obbligatori, compresi quelli corrisposti per conto dei collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico ovvero, se non fiscalmente a carico, qualora il titolare non abbia esercitato il diritto di rivalsa sui collaboratori stessi; l’eventuale eccedenza è deducibile dal reddito complessivo.

Al reddito imponibile si applica un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva di quelle ordinariamente previste (imposte sui redditi, addizionali regionale e comunale, Irap).

Nel caso di imprese familiari, l’imposta sostitutiva, applicata sul reddito al lordo dei compensi dovuti dal titolare al coniuge e ai suoi familiari, è dovuta dall’imprenditore.

Quando si applica l’imposta al 5% per il regime forfettario?

L’imposta sostitutiva del 5% ha avvicinato molti liberi professionisti, artigiani ed imprese al regime forfettario. Vediamo quando l’imposta è ridotta fino al 5% e quindi una tassazione davvero conveniente per il professionista.

L’imposta sostitutiva è ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività in presenza di determinati requisiti:

  • il contribuente non ha esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare
  • l’attività da intraprendere non costituisce, in nessun modo, mera prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso del periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni
  • se viene proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del beneficio non supera il limite che consente l’accesso al regime.

Ora che conosci se rientri oppure no nella tassazione agevolata al 5%, distinguiamo cosa deve fare un professionista, un’impresa, un artigiano, per accedere al regime forfettario 2021.

Contribuenti già in attività, come si accede il regime forfettario 2021?

Poiché il regime forfetario è un regime naturale, i contribuenti che già svolgono un’attività di impresa, arte o professione, vi accedono senza dover fare alcuna comunicazione preventiva o successiva.

Contribuenti che iniziano l’attività, come di accede il regime forfettario 2021?

I contribuenti che iniziano un’attività d’impresa, arte o professione e che presumono di rispettare il requisito e le condizioni previste per l’applicazione del regime, hanno l’obbligo di darne comunicazione nella dichiarazione di inizio attività (modello AA9/12). Trattandosi di un regime naturale, questa comunicazione non ha valore di opzione, ma è richiesta unicamente ai fini anagrafici. Pertanto, l’omessa indicazione nella dichiarazione di inizio attività dell’intenzione di applicare il regime forfetario non preclude l’accesso al regime medesimo, ma è punibile con una sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro.

L’attestazione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al regime e dell’assenza della cause ostative (che hai precedentemente letto) va fatta in sede di dichiarazione annuale dei redditi.

I contribuenti che potenzialmente devono applicare il regime forfetario hanno la possibilità di disapplicarlo, ovvero di fuoriuscirne, optando per la determinazione delle imposte sul reddito e dell’imposta sul valore aggiunto nei modi ordinari. L’opzione per il regime ordinario avviene tramite comportamento concludente, ma deve, in ogni caso, essere comunicata barrando l’apposito campo della dichiarazione annuale Iva da presentare successivamente alla scelta operata. L’omessa comunicazione in dichiarazione della volontà di applicare il regime ordinario non inficia l’opzione effettuata, ma è punibile con una sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro.

Quanto dura l’opzione del regime forfettario una volta applicata?

L’opzione per l’applicazione del regime ordinario è valida per almeno un triennio. Trascorso il periodo minimo di permanenza nel regime ordinario, l’opzione resta valida per ciascun anno successivo, fino a quando permane la concreta applicazione della scelta operata.

Obblighi 2021 del regime forfettario, quali sono?

Il regime forfettario ha inoltre molte semplificazioni ai fini fiscali, non ci sono registrazioni di fatture attive, passive e di corrispettivi.  Non deve essere conteggiata IVA al cliente finale e non va detratta dalle fatture passive. Non ci sono quindi dichiarazioni IVA e conteggi liquidazione durante l’anno, eliminando così  i costi per il commercialista.

Non c’è l’obbligo di emissione di fattura elettronica che va emessa solo in caso di servizi resi alla pubblica amministrazione.  

Fai attenzione però, che dal Gennaio 2022 diverrà obbligatorio anche per i forfettari emettere fatture elettroniche e documenti commerciali, come è già stato per tutte le altre categorie.

Per questo motivo Fattutto ha pensato di aiutare i Forfettari già nel 2021, gratuitamente, facendoli accedere gratuitamente per tutto l’anno alla piattaforma di generazione fatture elettroniche e documenti commerciali, in modo da farsi trovare già “allenati” non appena l’obbligo di invio elettronico sarà ufficiale!