Il reverse charge – utilizzato per contrastare fenomeni di evasione – consiste in un’inversione contabile, attraverso la quale il versamento dell’IVA è posto in capo al destinatario della cessione o prestazione, anziché al cedente o prestatore del servizio.
Come funziona il reverse charge
Il cedente/prestatore del servizio emette regolare fattura senza indicare l’IVA, in quanto operazione soggetta a reverse charge. Al contrario, il cessionario/committente procede all’integrazione della fattura ricevuta riportando la corretta aliquota IVA.
Inoltre, il chi riceve questo tipo di fattura passiva deve registrare il documento integrato con IVA sia sul registro IVA vendite che in quello degli acquisti.
Nuova funzionalità di Fattutto
La tua azienda deve gestire fatture relative a prestazioni in regime di Reverse Charge? Non preoccuparti, con le nuove funzionalità di Fattutto potrai gestire al meglio anche questi documenti!
Le fatture in questo regime riguardano prestazioni come servizi di pulizia, di demolizione e di installazione di impianti di completamento relativi a edifici, le cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop, emissione di gas e di energie elettrica a un soggetto passivo rivenditore.
Se hai ricevuto una fattura senza addebito d’imposta e con l’annotazione «inversione contabile» devi provvedere ad integrarla con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta entro quindici giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese.
La funzione reverse charge su Fattutto
Accedendo semplicemente alle tue fatture di acquisto in ingresso, troverai lo stato di Reverse Charge della fattura impostato in automatico dall’applicazione. Fattutto identifica come “fatture soggette a Reverse Charge” tutti quei documenti che contengono almeno una riga con Codice Natura da N6.1 a N6.9 e, di conseguenza, ti darà evidenza immediata dei documenti di questa tipologia.
A fianco delle fatture identificate come “fatture soggette a Reverse Charge” troverai un semaforo di colore verde o rosso.
Come abbiamo precedentemente detto, l’invio telematico dell’integrazione della fattura è previsto entro 15 giorni dal ricevimento della stessa: per questo motivo, le fatture ricevute da più di 10 giorni cambiano colore passando da verde a rosso, aiutandoti così a ricordare di effettuare l’operazione di integrazione dell’aliquota, come richiesto dalla legge.
A questo punto dovrai semplicemente generare l’autofattura di integrazione, utilizzando il menu “autofatture” e scegliendo “integrazione fattura reverse charge interno”.
Seleziona il fornitore, indica il numero della fattura collegata (fattura originaria ricevuta), compila la fattura indicando anche la natura IVA e così la potrai inviare all’Agenzia delle Entrate, adempiendo agli obblighi di legge.
Dopo aver generato ed inviato l’autofattura di integrazione, ti consigliamo di memorizzare l’avvenuto invio dell’integrazione sulla fattura ricevuta. In questo modo, l’applicazione ne darà evidenza modificando il colore del badge, che diventa nuovamente verde e ti permette di avere una situazione sempre aggiornata sugli invii ancora da eseguire.