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Come fare e registrare una fattura elettronica in reverse charge

Se stai cercando di capire l’applicazione del reverse charge nelle operazioni passive IVA con integrazione o autofattura, allora sei nel posto giusto!

Nella Legge di Bilancio 2021 era prevista l’obbligatorietà della trasmissione al Sistema di Interscambio (SdI) dell’autofattura relativa sia al reverse charge interno che al reverse charge esterno a partire dal 01/01/2022, ma il Decreto Fiscale legato alla Legge di Bilancio 2022 ha rinviato tale la data al 01/07/2022.

Facciamo intanto un po’ di chiarezza su cos’è il reverse charge?

È un’imposta sul valore dell’IVA che viene applicata in alcuni casi specifici. Il contribuente che riceve la fattura non paga l’IVA all’emittente, ma la versa direttamente all’erario.

Il reverse charge viene usato come meccanismo di lotta all’evasione fiscale, in quanto consente di tracciare le operazioni commerciali in modo più efficace e semplifica la fatturazione. Il tutto è regolamentato dal DPR n. 633/1972.

Quanti tipi di reverse charge esistono?

Il reverse charge può essere di due tipi:

  • Interno: riguarda le operazioni effettuate tra soggetti passivi IVA residenti in Italia;
  • Estero: riguarda le operazioni effettuate tra soggetti passivi IVA residenti in Stati membri dell’UE.

Con l’abolizione dell’esterometro, a partire dal 1° luglio 2022, è entrato in vigore l’obbligo di invio SdI. Vale a dire che la trasmissione dei dati della fattura elettronica è necessaria anche per le fatture relative a operazioni oltre il confine nazionale per cessione di beni e prestazioni di servizi effettuati.

I termini per l’emissione dei file XML relativi alle operazioni sono:

  • Fatture attive: dovranno essere emesse alla data di effettuazione dell’operazione e trasmesse al SdI ed ai soggetti esteri entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione, oppure entro il giorno 15 del mese successivo a quello a cui si riferiscono le operazioni riportate in fattura, se si tratta di fattura elettronica differita;
  • Fatture passive: per le fatture ricevute da soggetti esteri occorrerà emettere l’integrazione o l’autofattura reverse charge entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui sono stati ricevuti i documenti che provano l’effettuazione dell’operazione.

Per l’emissione delle fatture elettroniche devi utilizzare il codice ‘Tipo Documento’ specifico per ogni operazione:

  • TD16: Integrazione fattura per reverse charge interno;
  • TD17: Integrazione/autofattura per acquisto servizi dall’estero;
  • TD18: Integrazione per acquisto di beni intracomunitari;
  • TD19: Integrazione/autofattura per acquisto di beni art. 17, comma 2 del D.P.R. n. 633/1972 (applicazione dell’imposta da parte dei cessionari o committenti stabiliti nel caso in cui l’operazione sia realizzata da parte di un soggetto estero privo di stabile organizzazione in Italia);
  • TD20: Autofattura per regolarizzazione e integrazione delle fatture (art.6 c.8 d.lgs. 471/97 o art.46 c.5 D.L. 331/93).

Vediamo ora le sanzioni in merito.

La sanzione per l’omessa fatturazione integrazione/autofatturazione, in base all’art. 11 co.2-quater del DLgs. 18.11.1997 n. 471, prevede che «Per le operazioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2022, si applica la sanzione amministrativa di euro 2 per ciascuna fattura, entro il limite massimo di 400 euro mensili…» riducibile a 200 euro se la trasmissione dei dati avviene entro 15 giorni dalla scadenza.

Ma come si registra una fattura di acquisto in reverse Charge? Vediamolo con Fattutto!

Se hai ricevuto una fattura senza addebito d’imposta e con l’annotazione «inversione contabile» devi provvedere ad integrarla con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta entro il mese di ricevimento ovvero anche successivamente, ma comunque entro quindici giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese.

Si tratta ad esempio di prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione e di installazione di impianti di completamento relativi a edifici, oppure le cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop, oppure la cessione di gas e di energie elettrica a un soggetto passivo rivenditore.

Premesso che è comunque possibile continuare ad utilizzare la procedura di integrazione manuale della fattura annotando sulla copia cartacea dell’aliquota e dell’imposta è possibile digitalizzare il documento inviando al sistema di interscambio un file contrassegnato con il codice TD16 (Integrazione fattura reverse charge interno). 

Il documento TD16 di fatto non è una fattura, ma un documento rilevante ai fini fiscali che consente di comunicare al sistema di interscambio le informazioni riguardanti le operazioni soggette alla disciplina del reverse charge.

Tale documento sarà recapitato solo a sé stesso (dato che è quest’ultimo a essere tenuto a integrare l’Iva in fattura). Il documento integrativo sarà utilizzato in fase di elaborazione delle bozze dei registri IVA da parte dell’Agenzia. 

Come individuare le fatture ricevute in Reverse Charge per le quali emettere autofattura

Le fatture ricevute tramite il servizio SdI che sono soggette a Reverse Charge sono identificate dall’applicazione ed evidenziate nelle sezioni Fatture d’acquisto Fatture in ingresso alla voce Ciclo attivo nel menu a sinistra.

Lo stato di Reverse Charge della fattura è impostato in automatico dall’applicazione, identificando come fatture soggette a Reverse charge quelle che contengono almeno una riga con Codice Natura da N6.1 a N6.9.
 
Poichè l’invio telematico dell’integrazione della fattura è previsto entro 15 giorni dal ricevimento della stessa, per le fatture ricevute da più di 10 giorni il badge cambia colorazione diventando rosso.
 
Consigliamo, dopo aver generato ed inviato l’autofattura di integrazione, di memorizzare l’avvenuto invio dell’integrazione sulla fattura ricevuta.
L’applicazione ne darà evidenza modificando il colore del badge che diventa verde e potrete così avere sempre una situazione aggiornata sugli invii ancora da eseguire.
 
Clicca sul badge colorato per entrare nel dettaglio.
 

Come creare il documento TD16 con Fattutto per integrare una fattura Reverse Charge ricevuta con l’Autofattura obbligatoria elettronica

Per creare il documento da inviare al servizio SdI segui i seguenti passi.

  • Accedi alla voce di menu Autofatture dal menù laterale che trovi a sinistra nell’applicazione.
  • Cliccate sul bottone “+Documento” e aggiungete il tipo documento Integrazione fattura reverse charge interno (TD16).
  • Inserite nei dati del Fornitore (Cedente/Prestatore) quelli del fornitore dal quale avete ricevuto la fattura d’acquisto.

Fattutto in automatico imposta nei dati del cliente (Cessionario/committente) i dati della tua azienda. 

  • Indica nel campo Data, la data di ricezione della fattura in reserve charge o comunque una data ricadente nel mese di ricezione della fattura emessa dal fornitore.
  • Completa i dati mancanti relativi alla Fattura collegata nella sezione Altri dati, indicando il codice IDSdI reperibile nel file metadati pervenuto dal sistema di interscambio (codice alfanumerico che può raggiungere 36 caratteri). L’applicazione propone già in automatico l’opzione Fattura collegata impostata.
  • Inserisci le righe del documento come da fattura ricevuta avendo cura di indicare oltre all’imponibile anche l’aliquota IVA relativa al bene o al servizio acquistato (o la Natura, nel caso non si tratti di una operazione imponibile).
  • Terminata la compilazione della fattura con tutti i dati richiesti potrai inviarla all’Agenzia delle Entrate cliccando sul bottone Invia a SDI con la stessa modalità già in uso per le fatture di vendita.
    Ricordate di rispettare i tempi di invio specifici, cioè entro il giorno 15 dal ricevimento e con riferimento al relativo mese.

Il documento così inviato sarà successivamente ricevuto tramite il servizio SdI e lo troverete quindi tra le fatture in ingresso

Come si storna l’autofattura già inviata in caso di errata emissione
In caso di errata emissione e invio di un’autofattura elettronica codice TD16, per lo storno parziale o totale del documento è necessario emettere ed inviare lo stesso tipo di documento indicando gli importi con segno negativo. 

Procedete quindi a creare una nuova Autofattura con gli stessi dati di quella errata, oppure duplicate direttamente tale documento. 

Nell’oggetto indicare la dicitura relativa al documento stornato (ad esempio “Storno totale / parziale dell’Autofattura nr. 12 del 28/06/2021”). 

Procedete poi con la creazione e l’invio dell’autofattura corretta.

Come si crea la Nota di credito
L’eventuale integrazione della Nota di credito ricevuta deve essere creata sempre con il tipo documento TD16 indicando però gli importi con segno negativo.

Cosa aspetti? Iscriviti a Fattutto e inizia a fatturare e registrare la tua contabilità online!!